OLTRE L'IMPERO: LA MEDICINA IN EUROPA AL TEMPO DEGLI ANTICHI ROMANI

In un'Europa ormai quasi totalmente assoggettata al dominio dell'Impero romano, le popolazioni che vivevano nel vecchio mondo - a cui i latini generalmente concedevano il privilegio di poter mantenere la propria cultura di origine - usavano continuare a praticare le proprie tradizioni: tra queste, chiaramente, vi era anche l'arte medica.

LA MEDICINA CELTICA

Tra le popolazioni europee, l'arte medica - seppur nella sua forma primordiale - fu ampiamente praticata fin dalle origini anche dai Celti (comprendenti, per altro, anche i Galli e i Belgi): in questo frangente, infatti l'esercizio della medicina era affidato ai saggi e sapienti sacerdoti, chiamati Druidi.
All'interno del mondo celtico, i Druidi fungevano al contempo da giudici, da legislatori, da indovini e da officianti durante i riti sacrificali degli antichi Galli: le loro origini, però, rimangono tuttora ignote, dal momento che tutte le informazioni pervenuteci sono circondate da un alone di mistero e di mistificazione. Quello che sappiamo per certo è che i Druidi celtici praticavano l'arte divinatoria traendo presagi dal volo degli uccelli o dalle viscere degli animali sacrificali (esattamente come succedeva agli auguri in epoca greca arcaica.
All'interno della società celtica, i Druidi si trovavano divisi in tre classi:
I Druidi propriamente detti, i quali si occupavano della legislazione.
Gli Eubaghi, impegnati nello studio della natura.
I Bardi
, dediti alla poesia e alla storia.
In tutti e tre i casi, la parola d'ordine era sicuramente discrezione: nessuno, infatti, conosceva i loro segreti, che venivano trasmessi nel folto del bosco - ben lontano dai villaggi abitati - solo a coloro che erano destinati a succedere a un altro Druido.
All'interno della società celtica, inoltre, anche le donne esercitavano l'arte della magia, preparando pozioni magiche, interpretando i sogni e praticando una rudimentale forma di ostetricia.

LA MEDICINA DEI BARBARI

Contrariamente ai sopra citati celtici, le popolazioni barbare che iniziarono a devastare l'Europa dell'Impero romano già a partire dai primi secoli dopo Cristo - i quali avevano una società ben organizzata e una cultura medica radicata, fatta di pratiche e teorie precise - solevano intendere la medicina come molto lontana dalle pratiche magiche.
I principali popoli barbari che giunsero nel Vecchio Mondo furono i Goti, i quali - pur praticando una medicina assai rudimentale - possedevano per l'appunto una precisa legislazione in campo sanitario: questa, infatti, proibiva tassativamente qualsiasi forma di magia o stregoneria applicate alla medicina, arrivando addirittura al punto di punire sia chi avesse praticato che chi avesse fruito di tali espedienti. In questo frangente, inoltre, vengono considerati quasi "illuminati" da questo punto di vista anche alcuni fra i grandi sovrani barbari, primi fra tutti Teodorico (re degli Ostrogoti) e Alarico (re dei Visigoti): è nota, infatti, il forte fascino esercitato su di loro dalla cultura classica medica.
In un'epoca assai fervente per le pratiche magiche e mistiche, Teodorico (454-526 a.C.) arrivò a ordinare che le questioni sanitarie degli Ostrogoti fossero gestite soltanto dai medici. Anche nella società visigota, però, già da tempo esistevano leggi in merito, a cui - contrariamente a quanto si possa pensare - il medico avrebbe dovuto tassativamente attenersi per garanzie al paziente le cure migliori.

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